SMART WORKING E INVESTIMENTI: COSÌ SI FERMA LA FUGA DEI GIOVANI MERIDIONALI.

di Gerardo Gonnella

(Tv7 Avellino) – Giovani e mezzogiorno, un binomio che sentiamo accostato sempre più spesso da anni. Tante prospettive, tante proposte ma poche soluzioni. La differenza sta tra chi resta e chi va; chi può e chi aspetta …

Il Sud e l’Irpinia perdono sempre più abitanti, sempre più giovani. I giovani vivono sempre più poveri e sempre meno tutelati, hanno lavori precari e mal pagati, sono disoccupati. Molti vivono sempre di più con i propri genitori.

Insomma le strade dei giovani sono in salita.

A tutto questo bisogna poi aggiungere il crollo demografico che, insieme alla fuga dei giovani, sta causando un progressivo e preoccupante aumento dell’età media della popolazione residente.

La mancanza di giovani nei territori denota un rallentamento oltre che demografico, anche economico e sociale. Nei piccoli borghi il 75% della popolazione ha un età media di 65 anni.

Nel 2020, con l’avvento della pandemia e l’adozione dello Smart Working, si è data la possibilità reale ai giovani di rientrare nei propri territori lavorando e producendo rimanendo a casa.

Il potenziamento di quest’ultimo potrebbe essere una soluzione per incentivare i giovani a restare ed investire nel futuro del mezzogiorno, mettere su famiglia e perché no, creare impresa usufruendo degli strumenti e le risorse che lo Stato e l’Europa mettono a disposizione, e colmare il divario e ridurre le distanze tra nord e sud.

Probabilmente questa soluzione ci aiuterebbe a riscrivere la storia di questi luoghi modificando la gerarchia dei temi, dando priorità a quelli che, in una chiave interconnessa tra elementi diversi, siano in grado di fornire risposte ai tanti perché che ancora oggi stimolano le emozioni positive o negative.

Altro requisito è ritenere vitale che l’Italia ponga al centro dell’agenda politica nazionale la questione giovanile.

Nel riflettere su tutto questo, spesso resto confuso, lo ammetto. È così valuto il presente e mi interrogo sul futuro.

Non posso e non voglio immaginare un futuro desolante per la mia terra.

Impegnarsi affinché questa terra, la nostra terra, possa avere un futuro migliore. Lo dobbiamo ai nostri padri, ai nostri nonni, e a tutti quelli che portano la propria terra nel cuore.

Io resto, resto a casa mia!