L'Opinione

Tratti del rosacrocianesimo romeno.

di Antoniu Martin – (storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica) –

(Tv7 Avellino) – Romania, 21 ago 23 – Sebbene si parli generalmente del rosacrocianesimo come di un ordine segreto o di una società segreta, forse la migliore interpretazione che se ne può dare è quella di un movimento. Nella sua essenza, il rosacrocianesimo è una corrente o un movimento esoterico, influenzato dal cristianesimo mistico in cui sono stati integrati elementi alchemici e cabalistici. I pensatori rosacrociani lanciarono idee che rispondevano ad alcune aspirazioni universali ed eterne dell’umanità: chi non sogna di vivere in una società ideale, senza povertà, senza malattie, dove possa funzionare un’autentica fraternità, chi non aspira a una rigenerazione economica, sociale o religiosa ?

           Più profondamente, la Croce e la Rosa possono rappresentare l’unione degli opposti, come condizione della dinamica universale. È noto che nel XVII secolo il Rosacrocianesimo entrò in contatto con un altro movimento esoterico, la Frammassoneria. Gli storici che hanno studiato la diffusione del fenomeno iniziatico in Europa affermano che dalla seconda metà del secolo della Riforma, la Transilvania divenne un territorio molto interessante per molti rappresentanti del movimento rosacrociano. Da allora, lo spazio intracarpatico si è affermato come parte della catena universale della tradizione ermetica.

        Numerosi studiosi occidentali furono invitati e ospitati dal principe Gabriel Bethlen ad Alba Iulia, per studiare presso il Collegio Accademico qui fondato nel 1622. Uno di loro era Johann Alsted, considerato un fine conoscitore della Bibbia in Europa a quel tempo. Pubblicando un trattato e un’enciclopedia biblica, Alsted sviluppò una visione illuministica del mondo ispirata a una filosofia occulta che faceva parte di una “nobile tradizione adamica”. Questa teoria, su un sapere ancestrale, fu ampiamente abbracciata dai rosacrociani, e successivamente ripresa dalla Massoneria Speculativa. Da qui in Transilvania, Alsted ebbe una ricca corrispondenza con altri pensatori rosacrociani come Johann Valentin Andreae e Jan Comenius.

           Un altro grande Rosacrociano che successe ad Alsted alla guida del Collegio Accademico di Alba Iulia fu Johann Bisterfeld. Esso rimase noto attraverso gli studi dedicati al “linguaggio universale”, tema prediletto del movimento rosacrociano. Forse la figura rosacrociana più importante, originaria della Transilvania, fu Johannes Kelpius, nato vicino a Sighisoara. Stabilitosi poi in America, assunse una concezione millenaria, fondando una comunità di credenti con i quali attese la seconda venuta di Gesù. Kelpius è considerato il padre del rosacrocianesimo moderno.

           E attraverso questa personalità di livello mondiale, si può vedere l’importanza che la Transilvania ha avuto all’interno del movimento a livello internazionale. Sostenendo la meritocrazia, assumendo idee preilluministe, gli studiosi rosacrociani contribuirono alla realizzazione di notevoli riforme politiche e sociali, svolgendo il ruolo di vere e proprie eminenze grigie per alcuni sovrani dell’epoca.