Avellino, azienda speciale 0A4 – assenso dei sindaci PD sulla nomina di De Rosa.
di Marco Iandolo –
(Tv7 Avellino) – Il solito PD dalla doppia morale, con accenni di immoralità, si riscopre giustizialista da una parte ed affamato di gestione consociativa dall’altra.
La vicenda è quella che fa riferimento al Piano di zona A4 di Avellino e la nomina de nuovo direttore Adolfo De Rosa che ha ricevuto un avviso di garanzia per fatti che investono l’Ambito 17 in provincia di Napoli.
Secondo il Pd avellinese sarebbe stata inopportuna la nomina di De Rosa, fatta dal sindaco di Avellino Gianluca Festa unitamente ai membri del consiglio di amministrazione dell’Ambito sociale A4, in ragione della vicenda giudiziaria che lo interessa.
Una posizione assunta dagli esponenti democratici della città di Avellino che si infrange immediatamente al cospetto di un assordante silenzio che equivale ad assenso espresso da sindaci del PD, in primis dalla consigliera provinciale Caterina Lengua da Cervinara e dal presidente Asi Pasquale Pisano da San Martino Valle Caudina, per proseguire con Annamaria Oliviero da Torrioni, Nunziante Picariello da Capriglia, Carlo Grillo da Chianche, Amato Rizzo da Pietrastornina, Roberto Del Grosso da Roccabascerana.
Insomma, codesti sindaci del Pd perché non si esprimono sulla nomina di De Rosa?
Anche su questa fattispecie, dopo quella del dimensionamento scolastico, il Partito Democratico irpino appare in crisi e senza una bussola, segno di una guida provinciale fragile ed incapace di formulare una posizione unitaria. Questo in sostanza consacra la possibilità ormai concreta di una vittoria schiacciante del sindaco di Avellino Gianluca Festa alle prossime elezioni amministrative, considerando che al momento non si accenna né una visone unitaria né un nome condiviso capace di concorrere per la guida dell’Ente di Piazza del Popolo.
Tra un PD dilaniato tra correnti e difficoltà nel costruire un campo largo, ed un centrodestra confuso, il sindaco Festa appare un riferimento credibile e coerente capace di rappresentare ancora per cinque anni la città capoluogo.